
L’Oasi di Burano
Situato nel comune di Capalbio tra Ansedonia e il Chiarone, si tratta di una Area Protetta del Sistema Provinciale gestito dal WWF dal 1967: nell’area protetta sono incluse anche le dune che separano il lago dal mare, ricche di vegetazione tra cui il ginepro, il mirto, la pastinaca e il rosmarino.
Il lago, su cui vigila la Torre di Buranaccio, è salmastro e costiero ed ha un’estensione di 140 ettari: qui vivono anfibi, come il rospo smeraldino e il tritone, rettili, come la tartaruga palustre, vipera comune e la testuggine terrestre e piccoli mammiferi come il riccio, l’istrice, la volpe, il coniglio selvatico e la donnola.
L’Oasi di Burano è uno dei più importanti siti europei per gli uccelli migratori, tanto da essere inserito tra i siti ICBP (International Council for Bird Preservation): qui vengono a svernare o trovano rifugio aironi, gabbiani, fenicotteri e oche selvatiche. Talvolta tra gli ospiti abituali dell’Oasi è possibile osservare anche Il falco di palude, il falco pescatore, la poiana, lo sparviero, il gheppio e l’aquila anatraia.
Le visite all’Oasi di Burano vengono organizzate dal WWF che mette a disposizione una mappa natura su cui sono segnati i punti del percorso in cui sono possibili gli avvistamenti. Questi punti sono costituiti da torri e capanni di osservazione e la fruizione è adatta anche alle persone diversamente abili. Sono inoltre disponibili percorsi didattici ed un osservatorio per la visione notturna dei mammiferi.
È importante ricordare che la riserva è anche parte del SIR (sito d’interesse regionale) ed è menzionato tra i siti di maggior biodiversità dalla Convenzione di Ramsar (trattato intergovernativo che si occupa della gestione e salvaguardia degli ecosistemi naturali firmato nel 1971).
L’Oasi di Burano e gli altri ambienti umidi del territorio fanno di Capalbio e della provincia di Grosseto una delle aree più interessanti per la biodiversità.
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